Rituximab più Ciclofosfamide, Doxorubicina, Vincristina e Prednisolone nei pazienti con nuova diagnosi di linfoma non-Hodgkin diffuso a grandi cellule B


L’incremento di dose con una combinazione di Ciclofosfamide, Doxorubicina, Vincristina e Prednisolone ( CHOP ) ogni 2 settimane migliora gli esiti nei pazienti di età superiore a 60 anni con linfoma diffuso a grandi cellule B rispetto a CHOP ogni 3 settimane.

Uno studio ha valutato se questo vantaggio in termini di sopravvivenza legato all’incremento di dose persistesse anche in presenza di Rituximab ( MabThera ) ( R-CHOP ) in tutti i gruppi di età.

Pazienti ( età maggiore o uguale a 18 anni ) con linfoma bulky diffuso a grandi cellule B di stadio da IA a IV non-trattati in precedenza e reclutati in 119 Centri nel Regno Unito sono stati assegnati in maniera casuale e in un rapporto 1:1 a ricevere 6 cicli di R-CHOP ogni 14 giorni più 2 cicli di Rituximab ( R-CHOP-14 ) o 8 cicli di R-CHOP ogni 21 giorni ( R-CHOP-21 ).

R-CHOP-21 consisteva nella somministrazione intravenosa di Ciclofosfamide 750 mg/m2, Doxorubicina 50 mg/m2, Vincristina 1.4 mg/m2 ( dose massima 2 mg ) e Rituximab 375 mg/m2 al giorno 1, e Prednisolone orale 40 mg/m2 ai giorni 1-5, somministrati ogni 21 giorni per un totale di 8 cicli.

R-CHOP-14 consisteva invece nella somministrazione endovenosa di Ciclofosfamide 750 mg/m2, Doxorubicina 50 mg/m2, Vincristina 2 mg, Rituximab 375 mg/m2 al giorno 1, e Prednisolone orale 100 mg ai giorni 1-5, somministrati ogni 14 giorni per 6 cicli, seguiti da 2 ulteriori infusioni di Rituximab 375 mg/m2 al giorno 1 ogni 14 giorni.

L’esito primario era la sopravvivenza generale.

In totale, 1080 pazienti sono stati assegnati a R-CHOP-21 ( n=540 ) e a R-CHOP-14 ( n=540 ).

Con un follow-up mediano di 46 mesi, la sopravvivenza generale a 2 anni è stata pari all’82.7% nel gruppo R-CHOP-14 e all’80.8% nel gruppo R-CHOP-21 ( standard ) ( hazard ratio, HR=0.90; p=0.3763 ).

Non è stato notato un miglioramento significativo nella sopravvivenza libera da progressione a 2 anni ( R-CHOP-14 75.4% e R-CHOP-21 74.8%; p=0.5907 ).

Un alto indice prognostico internazionale, caratteristiche molecolari di prognosi negativa e la cellula di origine non sono risultati predittivi di un beneficio da nessuno dei trattamenti considerati.

La neutropenia di grado 3 o 4 è risultata più alta nel gruppo R-CHOP-21 ( 60% vs 31% ), senza utilizzo profilattico di fattore stimolante le colonie di granulociti ( G-CSF ) ricombinante umano indicato in questo gruppo, mentre la trombocitopenia di grado 3 o 4 è risultata più alta con R-CHOP-14 ( 9% vs 5% ); altri eventi avversi frequenti di grado 3 o 4 sono stati neutropenia febbrile ( 11% vs 5% ) e infezione ( 23% vs 18% ).

Le frequenze di eventi avversi non-ematologici sono risultate simili nei gruppi R-CHOP-21 e R-CHOP-14.

In conclusione, R-CHOP-14 non è superiore a R-CHOP-21 per il linfoma diffuso a grandi cellule B-non-trattato in precedenza; di conseguenza, R-CHOP-21 resta il trattamento standard di prima linea in pazienti con tale tumore ematologico.
Nessun sottogruppo molecolare o clinico ha tratto beneficio dall’intensificazione della dose in questo studio. ( Xagena2013 )

Cunningham D et al, Lancet 2013; 381: 1817-1826

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